L’economia del mare, i porti del futuro, il gap infrastrutturale, il traffico merci e passeggeri sono stati tutti temi centrali nella nona edizione del Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry (SMI) di Milano. L’evento annuale di riferimento per il settore della logistica, dei trasporti e delle infrastrutture in Italia, organizzato da ALSEA e da The International Propeller Clubs riunisce i principali attori del sistema marittimo italiano. L’evento ha affrontato temi cruciali come la geopolitica globale, la sostenibilità ambientale, le politiche ESG, l’intermodalità e l’innovazione nel trasporto e nella logistica.
L’insufficienza delle infrastrutture di trasporto italiane per il movimento delle merci, sia all’interno del Paese che verso i principali mercati di destinazione e le regioni di approvvigionamento di materie prime e semilavorati, è una criticità storica. A lungo, la mancanza di risorse adeguate, la definizione di priorità non sempre dettate da esigenze funzionali e l’episodicità degli interventi hanno compromesso lo sviluppo di un sistema logistico efficiente. Il futuro della logistica italiana dipende dalla capacità di trasformare le infrastrutture in un sistema integrato, capace di connettere in modo efficiente porti, aeroporti, ferrovie, strade e interporti. Massimo Deandreis, direttore generale SRM ha sottolineato come i porti italiani si stanno dimostrando resilienti davanti agli eventi geopolitici che hanno influenzato i movimenti passeggeri e soprattutto merci nel Mediterraneo. In crescita le crociere di oltre il 7% e i passeggeri via traghetto del 3%, ma anche le merci per un 0,5%. “L’economia del mare – ha commentato – fornisce una visione perfetta per capire quello che accade nel mondo. L’attenuazione dei conflitti porterà ad una normalizzazione delle distanze, almeno attraverso Suez. Intanto il re-routing passando da Gibilterra ha favorito i porti del Tirreno spagnoli e italiani, penalizzando quelli greci e adriatici. L’efficienza logistica dominerà gli scenari”.
Il collegamento tra i grandi hub logistici e le reti di distribuzione regionali è fondamentale per un trasporto merci efficiente. Il potenziamento delle infrastrutture secondarie può ridurre i colli di bottiglia e migliorare la competitività dei territori. Senza infrastrutture non si esporta e la capacità dell’Italia di mantenere il proprio ruolo nei mercati internazionali dipende dall’efficienza del suo sistema logistico. Ma il presidente di Federazione del Mare, Mario Mattioli, ha sottolineato come “il gap logistico si calcola ammonti a 80 miliardi di euro. In pratica l’inefficienza del sistema portuale sconta ogni anno come due finanziarie. La grande sfida che ci aspetta è lo sviluppo dei porti, soprattutto di quelli del Mezzogiorno, cercando di insediare in quelle aree anche attività produttive. Per ottenere un risultato migliore dobbiamo declinare la blue economy come un’economia sostenibile”. L’ammodernamento delle infrastrutture portuali è una priorità per aumentare la capacità operativa e attrarre traffici internazionali. Digitalizzazione, sostenibilità e connessioni intermodali sono alcuni degli aspetti chiave del processo di rinnovamento.
“Siamo davanti ad un’economia reale – ha commentato Rodolfo Giampieri, Presidente, Assoporti – il gettito Iva ogni anno dei porti ammonta a 9 miliardi. I porti del futuro saranno sempre più integrati con i territori, diventeranno degli hub energetici e centri tecnologici, ma soprattutto saranno creatori di occupazione. È indispensabile una poderosa riqualificazione professionale della forza lavoro”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Assiterminal, Tomaso Cognolato che ha ribadito come i porti non sono solo un punto di passaggio di merci e persone. “Sono luoghi dove si sviluppa la transizione energetica – ha spiegato – i porti devono diventare degli hub energetici soprattutto oggi che non esiste un unico carburante. La sostenibilità deve essere non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. E i porti devono essere connessi con tutto quello che c’è a valle e a monte”. Gli interporti giocano un ruolo cruciale nel trasporto intermodale e nella connessione con le grandi direttrici europee. L’integrazione con la rete ferroviaria e i principali corridoi logistici è essenziale per la competitività del sistema logistico italiano.